inaspettato arriva il colpo di scena: eccola, una dacia in Colombia!!!
dev'essere dell'inizio degli anni 80', in perfetto stato di salute e non ci troveremmo niente di "extraño", se non fosse che non si spiega come una macchina di fabbricazione europea, anzi, sovietica, possa trovarsi a camminare per le strade di Colombia impune....
é sull'impunitá che adesso mi pongo piú domande, non sul come fisicamente sia giunta qui, nel sul "perché".
queste sono domande che non interessano il lettore... é piú interessante scoprire come diavolo fa questa macchina costruita per i freddi e per le tundre, per i sentieri della Transilvania, a camminare IMPUNE a fianco degli "willies" ...
dando per scontato che non importa la provenienza in sé, né degli uni né delle altre.. non importa il conducente...
é una questione di motore, di quello che c'é sotto, di quello che fa muovere le ruote sia nella tundra che nell'amazzonia. é questo quello che cambia.
é il motore dei due "tipi", uno colombiano/americano, l'altro balcanico/europeo. vanno di pari passo, la benzina é la stessa, lo stesso sole ne corrode la carrozzeria, la stessa pioggia (solo piú frequente) batte sui vetri, e non c'é neve a mettere alla prova il conducente e il suo motore.
qui al massimo c'é terra, terra umida e fertile che produce frutta senza pause stagionali..
banane, caffe, caffe e banane e banane e caffe.
e poi c'é la coca, ma quella non la vede mai nessuno e non cresce spontanea... e soprattutto é piú nociva per tutti, dal produttore al consumatore.
la dacia e la willy vanno per le stesse strade e i loro conducenti si abituano sia alla vodka che all' aguardiente - distillato colombiano a base di canna da zucchero- e il 'té' non lo chiamano "Chai", né il 'tinto' lo chiamano "Caffe".
non é una questione linguistica. non é una questione climatica. non é una questione culinaria.
é una questione di motore
dev'essere dell'inizio degli anni 80', in perfetto stato di salute e non ci troveremmo niente di "extraño", se non fosse che non si spiega come una macchina di fabbricazione europea, anzi, sovietica, possa trovarsi a camminare per le strade di Colombia impune....
é sull'impunitá che adesso mi pongo piú domande, non sul come fisicamente sia giunta qui, nel sul "perché".
queste sono domande che non interessano il lettore... é piú interessante scoprire come diavolo fa questa macchina costruita per i freddi e per le tundre, per i sentieri della Transilvania, a camminare IMPUNE a fianco degli "willies" ...
dando per scontato che non importa la provenienza in sé, né degli uni né delle altre.. non importa il conducente...
é una questione di motore, di quello che c'é sotto, di quello che fa muovere le ruote sia nella tundra che nell'amazzonia. é questo quello che cambia.
é il motore dei due "tipi", uno colombiano/americano, l'altro balcanico/europeo. vanno di pari passo, la benzina é la stessa, lo stesso sole ne corrode la carrozzeria, la stessa pioggia (solo piú frequente) batte sui vetri, e non c'é neve a mettere alla prova il conducente e il suo motore.
qui al massimo c'é terra, terra umida e fertile che produce frutta senza pause stagionali..
banane, caffe, caffe e banane e banane e caffe.
e poi c'é la coca, ma quella non la vede mai nessuno e non cresce spontanea... e soprattutto é piú nociva per tutti, dal produttore al consumatore.
la dacia e la willy vanno per le stesse strade e i loro conducenti si abituano sia alla vodka che all' aguardiente - distillato colombiano a base di canna da zucchero- e il 'té' non lo chiamano "Chai", né il 'tinto' lo chiamano "Caffe".
non é una questione linguistica. non é una questione climatica. non é una questione culinaria.
é una questione di motore