26 febbraio 2008

una "dacia" in Colombia

inaspettato arriva il colpo di scena: eccola, una dacia in Colombia!!!

dev'essere dell'inizio degli anni 80', in perfetto stato di salute e non ci troveremmo niente di "extraño", se non fosse che non si spiega come una macchina di fabbricazione europea, anzi, sovietica, possa trovarsi a camminare per le strade di Colombia impune....

é sull'impunitá che adesso mi pongo piú domande, non sul come fisicamente sia giunta qui, nel sul "perché".

queste sono domande che non interessano il lettore... é piú interessante scoprire come diavolo fa questa macchina costruita per i freddi e per le tundre, per i sentieri della Transilvania, a camminare IMPUNE a fianco degli "willies" ...

dando per scontato che non importa la provenienza in sé, né degli uni né delle altre.. non importa il conducente...

é una questione di motore, di quello che c'é sotto, di quello che fa muovere le ruote sia nella tundra che nell'amazzonia. é questo quello che cambia.

é il motore dei due "tipi", uno colombiano/americano, l'altro balcanico/europeo. vanno di pari passo, la benzina é la stessa, lo stesso sole ne corrode la carrozzeria, la stessa pioggia (solo piú frequente) batte sui vetri, e non c'é neve a mettere alla prova il conducente e il suo motore.

qui al massimo c'é terra, terra umida e fertile che produce frutta senza pause stagionali..
banane, caffe, caffe e banane e banane e caffe.
e poi c'é la coca, ma quella non la vede mai nessuno e non cresce spontanea... e soprattutto é piú nociva per tutti, dal produttore al consumatore.

la dacia e la willy vanno per le stesse strade e i loro conducenti si abituano sia alla vodka che all' aguardiente - distillato colombiano a base di canna da zucchero- e il 'té' non lo chiamano "Chai", né il 'tinto' lo chiamano "Caffe".

non é una questione linguistica. non é una questione climatica. non é una questione culinaria.

é una questione di motore

12 febbraio 2008

cose dell'altro mondo

dall'altra parte del mondo ci sono io adesso.

e ci siete anche voi che dalla "lontana" Italia mi leggete.

dall'altra parte del mondo si preparano le elezioni per un governo nuovo e sempre uguale,
da questa parte del mondo e da tutte le parti del mondo in milioni hanno manifestato contro i SEQUESTRI per opera della Farc, guerriglieri colombiani che detengono chissaddove ostaggi, persone più o meno comuni da scambiare prima o poi per chissacosa.

da questa parte del mondo ci sono anch'io che cerco di avere una connessione internet a casa mia ed evitare così di pagare questi amabili strozzini degli internet point...

da questa parte del mondo ci saranno circa 23 gradi, si gira in maniche corte di giorno e in maniche lunghe di sera. il sole non abbronza (o non ancora...) e il caffe si prende con un composto di canna da zucchero chiamato "PANELA".

da questa parte del mondo ci sono io che cerco di risolvere questioni lasciate "pendenti" nel vecchio continente, che cerco di parlare e di scrivere in italiano perchè sto già dimenticandolo, che cerco di tollerare quello che non capisco e di capire quello che non tollero.

da questa parte del mondo la vita procede con un ritmo scandito da minuti, da 24 ore per giorno e da 366 giorni per l'anno corrente.
e ci sono anch'io che non comincerò a contare i giorni che mi restano da vivere qui, nè quelli che mi separano dal tornare in Europa.

da questa parte del mondo c'è una musica nuova, c'è il ritmo di continente nuovo e sempre antico, e ci sono io che sono sempre la stessa, e per questo sempre diversa, che tra un pò torno a lavorare alla diocesi, dopo questa pausa pranzo, e a compiere i doveri del mio "contratto" con lo Stato.
doveri che, da questa parte del mondo, paiono conditi da un pizzico di allegria in più.

08 febbraio 2008

a lavoro

quando mancano le parole... il cuore suona una musica nuova

questo e` quello che ho imparato oggi.

questo e`quello che continuano ad insegnarmi contadini, anziani uomini donne bambini di questa Colombia.

Il mio lavoro con il Cisv di Torino e con la Conferenza Episcopale Italiana è già iniziato da 5 giorni e mi sembra di essere qui da sempre. Sebbene le parole a volte mancano in questo idioma spagnolo... sebbene tante volte manchino le parole in qualunque idioma... il mio cuore impara ogni giorno musiche nuove, folcloristiche, malinconiche, allegre. Sì, soprattutto canzoni allegre.

perchè la Colombia è allegria, sobre todo allegria.

tra un pò mi "tocca" andare, c'è una cena con tutti quelli che lavorano nella diocesi di Armenia, dove, appunto, lavoro per il momento anch'io.

tante cose da dire e forse nessuna. oggi è il primo venerdì di Quaresima ed è stato un giorno di "silenzio". a domani le parole, oggi è il mio cuore che canta.

02 febbraio 2008

in Colombia

finalmente....
dopo 2 giorni infiniti di viaggio... mi trovo in Colombia, dove in aereo ti offrono il "succo di mango" e non quello di arancia... dove all'aeroporto di Cali, appena arrivata, c'era ad attendermi un coro di centinaia di persone, festante, acclamante... la nazionale di calcio femminile che tornava da una vittoria e che viaggiava sul mio stesso aereo ;))!
Ad attendermi c'era Fernando, il mio "capo" che mi ha portato sana e salva ad Armenia, sede del progetto per il quale lavorero´.

sono contenta

contenta di essere tornata in questo paese, dell'aria che respiro qua, della gente che incontrero', del lavoro che faro`...

e sto bene

sono in maniche corte e oggi si parte a cercare casa, magari dove ci sia anche internet ;)

vedremo.

Qui sono con 6 ore in meno rispetto all'Italia e non ho ancora un cellulare colombiano.

La vegetazione che c'e` qua.... mamma mia! cosi`diversa, ne rimango affascinata, estasiata...

sono ancora un po` "in aria" per via del fuso... ma passera´presto.
mi si sono rotti gli occhiali..%&$**###
ma meno male ne avevo portati un paio di riserva e adesso sto con quelli... mi sento un po´vintage ;)

beh, buone nuove nei prossimi giorni, oggi sono ancora fusa dal fuso...

besos