23 marzo 2008

sogni (o sei desto)




ma i sogni rimangono tali anche dopo che si avverano..??io credo di sì.

perchè il bello del sogno in fondo.. non è che prima o poi si possa avverare, ma la forza che noi mettiamo tutti i giorni affinche si avveri. è l'insieme di aspettative che si hanno su quel determinato sogno che ci spinge a far sì che diventi o meno realtà.
se volessimo solo che si avveri, allora lo chiameremmo desiderio e una volta avverato perderebbe la magia intrinseca del sogno. magia che permane nell'aria, fuori e dentro di noi, a tutte le persone a cui lo abbiamo raccontato, nei nostri diari, nelle nostre poesie... nelle monetine gettate a fontana di trevi. Senza molti sforzi lo vediamo ancora aggrappato alla coda di tutte le stelle cadenti, ché ancora non si convince a cedere il posto a quell'altro sogno da realizzare.
il sogno è la parte di noi che vogliamo migliorare a cui, vada come vada, senza accorgercene, affibbiamo una meta da raggiungere, uno scopo tangibile del cambiamento interno che vorremmo si avverasse.

e poi succede che si avvera davvero.

poi succede che uno ci si ritrova davvero a lavorare per una ONG, all'estero.può addirittura succedere che il sogno si avveri e ti riporta nell'amata e favoleggiata Colombia.

magari succede addirittura che arriva il giorno in cui con la persona del cuore non potrebbe andare meglio di così.

e allora che si fa... si passa la domenica di Pasqua a non fare altro che ringraziare il cielo per tutti i sogni fino ad ora avverati, per i cambiamenti interni che questi hanno portato e per tutti i sogni che avremo la forza e il coraggio di voler realizzare.

e magari poter continuare a lavorare all'estero, y... volver a los mismos sitios donde se amo la vida, y ... magari con la persona del cuore, la stessa di oggi ieri e domani.


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tante cose sono successe ultimamente, in particolare il fantastico ri-incontro con il mio baltic man, della serie "i peggiori si riincontrano sempre"... :))


mi viene in mente un detto lituano che adoro...

"eyes are two, roads are plenty"


e lui torna a percorrere le strade di questa colombia, sentieri che ho già camminato o che camminerò... ma se i sentieri sono molti.. resto dell'idea che le strade sono "infinite" e quasi mai portano a Roma.



è appena andata via la luce e.... no adesso l'hanno ristabilita.

riecheggiano storie dei tempi remoti... storie di quando..

no, questa la racconto un'altra volta.


forse

15 marzo 2008

ascoltando gianna nannini


Ecco il Quindio, signori.
Fatto di fattorie e fattori. tanti di quei fattori da imputare alla povertà e al sottosviluppo.
Così parlerebbe uno qualunque di "noi". "noi" che leggiamo questo post dall'europa.
a noi, che per una febbre improvvisa e globuli bianchi alti non prescrivono esami per scongiurare malaria o "dengue".
da noi, dove la gente che vive per strada al massimo ha qualche pidocchio, non la scabbia.
noi europei che siamo cresciuti con la consapevolezza dell'importanza del preservativo, noi che di quegli europei ci sentiamo tanto belli e bravi perchè facciamo le vacanze a sharm el sheik..
noi che quando ti ritrovi la figlia 17enne con delle strane macchie la porti dal dermatologo... e non hai paura che le si possa diagnosticare la "sifilide".
noi che ce ne andiamo in giro per il mondo, con un passaporto che apre le porte e non le chiude.
noi che abbiamo le nostre case in campagna, i nostri pezzi di orto.. che non diventeranno mai campi di coca in possesso di nessuno. noi che neanche sappiamo come sono fatte le piante di coca, ma che appena sentiamo la parola "Colombia" l'associazione d'idee è ovvia e giusta.
noi che "ma chi mi ci porta da quelle parti".
noi che la salsa la utilizziamo per condire la pasta invece di ballarla.

noi che così facilmente ci indigniamo rispetto alle mancanze di questa nostra grande Europa e che ci siamo già dimenticati come eravamo solo 35 anni fa.

noi che tra qualche settimana andremo alle urne a fare gli stessi sbagli dei nostri padri, perchè è così che va l'Italia.

e io che alle 00,18 del 16 marzo ora italiana guardo il tramonto dalla mia finestra sulla Colombia equatoriale vorrei solo aver le parole per raccontare l'inenarrabile.

ieri mi sono riscoperta commerciante, artista, grafico, amica, ballerina, contenta, contabile, innamorata, figlia, sorella, nipote.
ieri mi sono riscoperta



"baston de rey" fiore della famiglia del platano

colombia tierra querida



carlos vives fruta fresca...