03 settembre 2008

storia

zio Agrippina è uno di quelli che ha fatto il militare a Cuneo e appena tornato ha baciato la moglie sulla fronte ed è partito ad aggiustare la barca.

lui lo sapeva cos'era il freddo e non ascoltava le parole della giovane moglie - Pino, continui domani-

Poi fu primavera e fu estate.

Arrivava la sera e persino il sole che di sorgere non si stanca, arrossiva di fronte a tanto inarrestabile fervore.

Era lì da prima che albeggiasse e sebbene le stelle e la famiglia potessero smentirla, si era ormai sparsa la voce che passasse la notte in riva al mare, accanto la sua barca lavorando silente su quei 3 metri e mezzo di legno vecchio.

Arrivava la mattina e la barca era lì, con lui. Sempre uguali come il giorno prima.

Venne settembre poi ottobre e le onde si fecero più lunghe come le notti.

E zio agrippina ancora lì, giorno e notte, ad armeggiare con quella stessa barca. Sempre la stessa, secca e immobile come quando l'aveva lasciata.

Cadevano le foglie altrove, ma questo a lui non interessava.

Poi fu inverno.

Nevicò su quella spiaggia come quella volta di 30 anni prima quando la sua mamma e il suo papà si erano conosciuti. Lei si era affacciata alla finestra per chiudere le persiane. Lui rientrava a casa dopo aver portato la barca al coperto.

Bastò uno sguardo.

Zio agrippina coprì la barca ripetendo inconsapevolmente quel gesto antico e cosmogonico.

poi tornò a casa,

diede un bacio alla moglie e dormì, come di chi non dorme da mesi.

03 agosto 2008

(N)ight club

Prima regola... non parlarne mai,
Seconda regola, idem.

e come d'incanto, per un remoto gioco di madeleine... riappare lei, la città innominabile.

Chiunque ci sia nato e /o vissuto lo sa bene. Ti mancherà, magari già ti manca. ma non ci si torna.

Non ci sono bus che portano all'innominabile. nè treni. nè aerei.

E' l'immaginazione, quella sì va lontano, supera fiumi e frontiere, oceani e deserti e come d'incanto... Pufffff! Rieccoti nella misteriosa, l'inenarrabile, l'eterna, la beffarda, la silenziosa.

Non sai bene se adesso sei tu che ti aggiri per le sue vie, o lei che si insinua tra le tue.

Silente, maliziosa, guardinga. Come sempre, e così per sempre.

Colorata come non mai ricordi primavere insperate tra i suoi prati, serenità mai vissute.

e lei è ancora lì, da sola, circondata da quell'alone di mistero buffo e gentile, tipico di una giovane donna. o di una triste puttana.

L'innominabile passa in rassegna i miei pensieri, li scruta, li analizza, li registra in qualche carpetta speciale.
Poi se ne va come se mai fosse arrivata.

Certa di non poter essere dimenticata

29 luglio 2008

capitolo 3- un continente esagerato

troppa "gentilezza" che a un certo punto ti stufa.

tanti "come stai/how're u doing" e a pochi che importi davvero la risposta.

zero privacy.

troppe spiegazioni di un mondo inesplicabile.

bibite formato "grande".

alimenti "arricchiti" di svariate proteine.

mancanza di trasparenza e completezza nell'informazione.

colori colori colori, pallettes, accessori, telenovele, storie, magie, paure.

violenza, tanta.

gente di serie A
e tutti gli altri.

sangue blu, sangue rosso e sangue corrotto.

un visto per un sogno, per IL sogno.

silicone, bellezza a tutti i costi.

"semplicità" che non è un complimento.

non si può stare bene, ma solo "super bene"...



solo una cosa non si trova in abbondanza... quella cultura internazionale, tanto europea...

- Niente ottiene successo come l'eccesso - Oscar Wilde

14 luglio 2008

esperanza

esperanza, così la chiamano.

non si vede in giro, è timida.
dicono sia davvero bella, chi l'ha vista, chi c'ha passato la notte insieme, chi l'ha portata a fare un giro.

anche se chi la conosce bene dice che è lei che prende l'iniziativa, non tu..

esperanza non ha età. ma è bella come allora.

di tanto in tanto lancia uno sguardo ammaliatore, provocante.
nei suoi occhi c'è il domani e le sue labbra profumano d'arcobaleno.

non scappa mai via da niente e nessuno, ma ciononostante è difficile che dica 'sì' ad una birra o una partita a carte.

nessuno ha mai saputo dove abiti e nè da dove venga.

spesso la si incontra dentro qualche chiesa, negli ospedali, quasi mai nei cimiteri.
crede di essere immortale.
o forse vuole solo essere l'ultima a morire.

25 giugno 2008

c'est la vie




c'era una volta e c'è ancora ...

si era solo nascosto per farsi cercare, per farsi ritrovare e ritrovarsi.

c'est la vie.

- a nam vse ravno -

24 giugno 2008

something over the rainbow


c'è qualcosa in questo paese

qualcosa che ha fatto nascere un garcia marquez, qualcosa di più o meno uguale che ha fatto nascere farc, eln, m19 e altro.

qualcosa che fa nascere gruppi "di difesa", i paramilitari.

qualcosa che si sveglia ogni mattina con ogni colombiano e non è il sole.

c'è un sud e un nord, ci sono bianchi, neri, rossi, gialli, e tutte le vie di mezzo.

ci sono fiumi, laghi, oceani, montagne, pianure, deserti, ci sono tutte le sfumature di quel colore che chiamiamo verde.

c'è la necessità di affrontarlo con calma, l'abitudine di berne un goccio, l'orgoglio o l'incoscienza di prenderlo sempre di petto.

e poi c'è l'acqua. che scende, fluisce, scorre, si infiltra, bagna, lava, consuma, corrode, lucida, cade, crea, distrugge, passa.
come tutto del resto.