incontrarsi non è come scontrarsi.
ci si incontra solo se si vuole...
ci si scontra anche quando non si vuole.
e poi c'è la poesia, l'attimo, fuggente.
c'è la musica, il ritmo, andante.
c'è la passione, il fuoco, ardente.
c'è incontrarsi e scontrarsi, come mai prima di allora.
come sempre.
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15 luglio 2014
13 settembre 2010
arrivederci amore ciao
mare, mare, mare, il viaggio, la frana, la laurea, i capelli corti, e il cortar todo. il nubifragio, il viaggio, le valigie, il trasloco, loco, loco, locus vivendi, motus vivendi, applications su applications, decisioni, che non vengono mai sole, e le compagnie, le compagne, i compagni, fin troppi, i compagni di casa, il vomito lo sfracelo, il recuperare, il rotary, i cv, i bambini e le famiglie di haiti, le telefonate, quelle che allungano la vita e quelle che creano altre vite, parallele, triangoli, rettangoli, rette, strade che non portano a roma, o forse sì, telefonate, e poi lui, il sudafrica, il sudamerica, i sud del mondo, il progetto africa, l'evaluation, gli stagisti, i tirocinanti, le cene, le cenette, i cenoni, il buio e la luce, i drammi di ferragosto, il bambino, i bambini, le donne incinte e gli uomini-coniglio, scappa che ti passa, e il brugge impossibile, le mail per sbaglio e gli sbagli vari, l'orologio, il telefono, il fermaglio per capelli, la rabbia, lo sfogo, le std e le pda, il meglio di sempre, lo stesso di sempre, uguale ad allora, storie che vanno, che vengono, che tornano, che passano, le telefonate, le donne d'altri e gli uomini altri, gli uomini alti, il greco e le vicissitudini, le risate infinite di una notte di fine estate, i parchi, i luoghi comuni, le giacche, i cappotti, un pò di neve e tanto freddo da gelare i capelli, le mani, il cuore, che non batte più, che non rompe più. il cuore che non c'è più. nè lui, nè nessun altro, ma quanto si ride bene insieme, e poi i pensieri, le parole, le opere e le OMISSIONI, e i circoli viziosi, e l'olanda viziosa, il summer programme, lo spagnolo, il greco, il turco, linda e mamasita linda, le telefonate che mi sembra di essere tornata ad allora, allora che si fa?, si aspetta, si aspetta, e ci si stanca di aspettare, di rispettare, di sognare, di parlare di telefonare. perfino di scrivere. forse. o forse no. e la mina, vagante, pendente parlante, la mina strombazzante, enough, e bernard, e il report, e mark, twain, e i viaggi in patagonia, ma no, solo in albania, io tu e le rose, che cose, che case. le sfere di cristallo, i palloni gonfiati, i sogni, i viaggi, mentali, l'innamoramento, ma sì, perchè no... e perchè sì? mah.. sì. ah, sì. e invece no, proprio no. le telefonate, perchè, perchè, perchè? le notti, in bianco, in nero, il vestito africano la principessa, la regina, batum, natum, aghem, e le bugie, todas las mentiras del mundo, y todo un mundo de mentiras, l'internship, la vicina arrogante, presuntuosa, prepotente, invadente, la vicina invasata, e l'invasata che si installa a casa sua, e la stupida che ci crede. apoteosi di stupidità, di credulitudine, e le risate infinite, la cena agnello e mussaka, a casa mia, a casa tua, le lasagne, e quegli occhi bellissimi, e le risate, come fa il cane, e i bambini che nascono, quelli che crescono e quelli che non cresceranno mai. e le rose, rosse, bianche, rose per te, per me. la casa col padrone, il padrone di casa, la casa che sta llì e craving, i messaggi, le risposte, la spiaggia, i baci gli abbracci e cosìvvia, sette figli e un cane, ma solo il cane resta. e l'africano, e martha e jacqui, e i telefoni, e le urla dell'altro mondo, di questo mondo e la visita e i dubbi e le paure, i dottori, il dottor stranamore, gli uomini e le donne africani, non è mal d'africa, nè mal d'amore, è mal di pancia, è rigurgito, un bagno, le sensazioni, ma cosa nascondi? cosa devo celare, imparare a non svelare, velare, vegliare, volere, non dimenticare, soltanto ciao.
e allora ciao.
http://www.youtube.com/watch?v=SkQRpPOfQNE
e allora ciao.
http://www.youtube.com/watch?v=SkQRpPOfQNE
12 giugno 2009
maldito guayabo

como puede uno tener guayabo de algo que nunca ha pasado, de momentos compartidos solo en sueno, de imagenes, de musicas, de bailes, de sonrisas que nunca tuvimos.
como puedo tener guayabo de un amor si nunca lo tuve mio.
si nunca fuiste mio.
si nunca fuiste mio.
03 settembre 2008
storia
zio Agrippina è uno di quelli che ha fatto il militare a Cuneo e appena tornato ha baciato la moglie sulla fronte ed è partito ad aggiustare la barca.
lui lo sapeva cos'era il freddo e non ascoltava le parole della giovane moglie - Pino, continui domani-
Poi fu primavera e fu estate.
Arrivava la sera e persino il sole che di sorgere non si stanca, arrossiva di fronte a tanto inarrestabile fervore.
Era lì da prima che albeggiasse e sebbene le stelle e la famiglia potessero smentirla, si era ormai sparsa la voce che passasse la notte in riva al mare, accanto la sua barca lavorando silente su quei 3 metri e mezzo di legno vecchio.
Arrivava la mattina e la barca era lì, con lui. Sempre uguali come il giorno prima.
Venne settembre poi ottobre e le onde si fecero più lunghe come le notti.
E zio agrippina ancora lì, giorno e notte, ad armeggiare con quella stessa barca. Sempre la stessa, secca e immobile come quando l'aveva lasciata.
Cadevano le foglie altrove, ma questo a lui non interessava.
Poi fu inverno.
Nevicò su quella spiaggia come quella volta di 30 anni prima quando la sua mamma e il suo papà si erano conosciuti. Lei si era affacciata alla finestra per chiudere le persiane. Lui rientrava a casa dopo aver portato la barca al coperto.
Bastò uno sguardo.
Zio agrippina coprì la barca ripetendo inconsapevolmente quel gesto antico e cosmogonico.
poi tornò a casa,
diede un bacio alla moglie e dormì, come di chi non dorme da mesi.
03 agosto 2008
(N)ight club
Prima regola... non parlarne mai,
Seconda regola, idem.
e come d'incanto, per un remoto gioco di madeleine... riappare lei, la città innominabile.
Chiunque ci sia nato e /o vissuto lo sa bene. Ti mancherà, magari già ti manca. ma non ci si torna.
Non ci sono bus che portano all'innominabile. nè treni. nè aerei.
E' l'immaginazione, quella sì va lontano, supera fiumi e frontiere, oceani e deserti e come d'incanto... Pufffff! Rieccoti nella misteriosa, l'inenarrabile, l'eterna, la beffarda, la silenziosa.
Non sai bene se adesso sei tu che ti aggiri per le sue vie, o lei che si insinua tra le tue.
Silente, maliziosa, guardinga. Come sempre, e così per sempre.
Colorata come non mai ricordi primavere insperate tra i suoi prati, serenità mai vissute.
e lei è ancora lì, da sola, circondata da quell'alone di mistero buffo e gentile, tipico di una giovane donna. o di una triste puttana.
L'innominabile passa in rassegna i miei pensieri, li scruta, li analizza, li registra in qualche carpetta speciale.
Poi se ne va come se mai fosse arrivata.
Certa di non poter essere dimenticata
Seconda regola, idem.
e come d'incanto, per un remoto gioco di madeleine... riappare lei, la città innominabile.
Chiunque ci sia nato e /o vissuto lo sa bene. Ti mancherà, magari già ti manca. ma non ci si torna.
Non ci sono bus che portano all'innominabile. nè treni. nè aerei.
E' l'immaginazione, quella sì va lontano, supera fiumi e frontiere, oceani e deserti e come d'incanto... Pufffff! Rieccoti nella misteriosa, l'inenarrabile, l'eterna, la beffarda, la silenziosa.
Non sai bene se adesso sei tu che ti aggiri per le sue vie, o lei che si insinua tra le tue.
Silente, maliziosa, guardinga. Come sempre, e così per sempre.
Colorata come non mai ricordi primavere insperate tra i suoi prati, serenità mai vissute.
e lei è ancora lì, da sola, circondata da quell'alone di mistero buffo e gentile, tipico di una giovane donna. o di una triste puttana.
L'innominabile passa in rassegna i miei pensieri, li scruta, li analizza, li registra in qualche carpetta speciale.
Poi se ne va come se mai fosse arrivata.
Certa di non poter essere dimenticata
14 luglio 2008
esperanza
esperanza, così la chiamano.
non si vede in giro, è timida.
dicono sia davvero bella, chi l'ha vista, chi c'ha passato la notte insieme, chi l'ha portata a fare un giro.
anche se chi la conosce bene dice che è lei che prende l'iniziativa, non tu..
esperanza non ha età. ma è bella come allora.
di tanto in tanto lancia uno sguardo ammaliatore, provocante.
nei suoi occhi c'è il domani e le sue labbra profumano d'arcobaleno.
non scappa mai via da niente e nessuno, ma ciononostante è difficile che dica 'sì' ad una birra o una partita a carte.
nessuno ha mai saputo dove abiti e nè da dove venga.
spesso la si incontra dentro qualche chiesa, negli ospedali, quasi mai nei cimiteri.
crede di essere immortale.
o forse vuole solo essere l'ultima a morire.
non si vede in giro, è timida.
dicono sia davvero bella, chi l'ha vista, chi c'ha passato la notte insieme, chi l'ha portata a fare un giro.
anche se chi la conosce bene dice che è lei che prende l'iniziativa, non tu..
esperanza non ha età. ma è bella come allora.
di tanto in tanto lancia uno sguardo ammaliatore, provocante.
nei suoi occhi c'è il domani e le sue labbra profumano d'arcobaleno.
non scappa mai via da niente e nessuno, ma ciononostante è difficile che dica 'sì' ad una birra o una partita a carte.
nessuno ha mai saputo dove abiti e nè da dove venga.
spesso la si incontra dentro qualche chiesa, negli ospedali, quasi mai nei cimiteri.
crede di essere immortale.
o forse vuole solo essere l'ultima a morire.
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