Prima regola... non parlarne mai,
Seconda regola, idem.
e come d'incanto, per un remoto gioco di madeleine... riappare lei, la città innominabile.
Chiunque ci sia nato e /o vissuto lo sa bene. Ti mancherà, magari già ti manca. ma non ci si torna.
Non ci sono bus che portano all'innominabile. nè treni. nè aerei.
E' l'immaginazione, quella sì va lontano, supera fiumi e frontiere, oceani e deserti e come d'incanto... Pufffff! Rieccoti nella misteriosa, l'inenarrabile, l'eterna, la beffarda, la silenziosa.
Non sai bene se adesso sei tu che ti aggiri per le sue vie, o lei che si insinua tra le tue.
Silente, maliziosa, guardinga. Come sempre, e così per sempre.
Colorata come non mai ricordi primavere insperate tra i suoi prati, serenità mai vissute.
e lei è ancora lì, da sola, circondata da quell'alone di mistero buffo e gentile, tipico di una giovane donna. o di una triste puttana.
L'innominabile passa in rassegna i miei pensieri, li scruta, li analizza, li registra in qualche carpetta speciale.
Poi se ne va come se mai fosse arrivata.
Certa di non poter essere dimenticata
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