zio Agrippina è uno di quelli che ha fatto il militare a Cuneo e appena tornato ha baciato la moglie sulla fronte ed è partito ad aggiustare la barca.
lui lo sapeva cos'era il freddo e non ascoltava le parole della giovane moglie - Pino, continui domani-
Poi fu primavera e fu estate.
Arrivava la sera e persino il sole che di sorgere non si stanca, arrossiva di fronte a tanto inarrestabile fervore.
Era lì da prima che albeggiasse e sebbene le stelle e la famiglia potessero smentirla, si era ormai sparsa la voce che passasse la notte in riva al mare, accanto la sua barca lavorando silente su quei 3 metri e mezzo di legno vecchio.
Arrivava la mattina e la barca era lì, con lui. Sempre uguali come il giorno prima.
Venne settembre poi ottobre e le onde si fecero più lunghe come le notti.
E zio agrippina ancora lì, giorno e notte, ad armeggiare con quella stessa barca. Sempre la stessa, secca e immobile come quando l'aveva lasciata.
Cadevano le foglie altrove, ma questo a lui non interessava.
Poi fu inverno.
Nevicò su quella spiaggia come quella volta di 30 anni prima quando la sua mamma e il suo papà si erano conosciuti. Lei si era affacciata alla finestra per chiudere le persiane. Lui rientrava a casa dopo aver portato la barca al coperto.
Bastò uno sguardo.
Zio agrippina coprì la barca ripetendo inconsapevolmente quel gesto antico e cosmogonico.
poi tornò a casa,
diede un bacio alla moglie e dormì, come di chi non dorme da mesi.
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