incontrarsi non è come scontrarsi.
ci si incontra solo se si vuole...
ci si scontra anche quando non si vuole.
e poi c'è la poesia, l'attimo, fuggente.
c'è la musica, il ritmo, andante.
c'è la passione, il fuoco, ardente.
c'è incontrarsi e scontrarsi, come mai prima di allora.
come sempre.
15 luglio 2014
14 luglio 2014
nirvana (ecco dov'era finito un post del 2008)
mi sembra come ... quel film di salvatores: NIRVANA..
e io sono "solo", il personaggio del videogame.
pase lo que pase, vada come vada mi ritrovo a dover rivivere le stesse storie, le stesse stupide storie di un gioco che non ho mai voluto giocare così.
perchè sì, in fondo voglio giocare... ma voglio essere io a muovere il joystic, e sempre io a essere il protagonista del gioco.
ma poi chissà come... entra un qualche virus e rimette in gioco tutto
e ti sembra di aver già vissuto questa scena, anni fa. e ti sei già detta: "no, non mi capiterà mai più niente di simile"...
e invece anche dall'altra parte del mondo ti ritrovi con un videogioco nuovo, ma che finisce sempre allo stesso modo.
prendiamola così
e speriamo che adesso sia davvero l'ultima.
si deve imparare dagli errori, devo imparare dai miei errori.
perchè non può più ripetersi. non me lo perdonerei più.
e io sono "solo", il personaggio del videogame.
pase lo que pase, vada come vada mi ritrovo a dover rivivere le stesse storie, le stesse stupide storie di un gioco che non ho mai voluto giocare così.
perchè sì, in fondo voglio giocare... ma voglio essere io a muovere il joystic, e sempre io a essere il protagonista del gioco.
ma poi chissà come... entra un qualche virus e rimette in gioco tutto
e ti sembra di aver già vissuto questa scena, anni fa. e ti sei già detta: "no, non mi capiterà mai più niente di simile"...
e invece anche dall'altra parte del mondo ti ritrovi con un videogioco nuovo, ma che finisce sempre allo stesso modo.
prendiamola così
e speriamo che adesso sia davvero l'ultima.
si deve imparare dagli errori, devo imparare dai miei errori.
perchè non può più ripetersi. non me lo perdonerei più.
22 gennaio 2013
certo (o dell'Addio)
Succede che poi arriva.
Prima o poi dico. Ma ad un certo punto arriva.
Proprio mentre te ne stai lì a convincerti che 37meno1 sia febbre.
Si viene, si va e si arriva anche.
Arriva lui. arrivi tu.
quel sentimento strano quel magone che ti piglia quando meno dovrebbe. a te che ormai chissà quante ne hai già viste.
Arrivi tu, nel bel mezzo del nulla, del niente. Arrivi alla conclusione che non si è già arrivati. Mai. ma proprio mai.
Per fortuna forse, ma comunque per quell'infauta sorte che ci fa ritrovare a casa, una casa qualunque, nella città che tu hai scelto essere la tua casa di questi mesi, a casa con 37meno1 di febbre a rimuginare su sentimenti non espressi, che si cristallizzano.che pesano.
non pensavo di farlo mai, di voler farlo mai. mai più.
invece ho mentito sui miei sentimenti.
per il mio bene, certo. per la mia salute. per salvarmi la pelle, per la mia libertà, per non averlo più tra i piedi, per fargli tremendamente male, per fargli semplicemente male.
peccato che poi succede che ci si scopra interdipendenti, connessi, umani. che il sentire lo si senta anche a distanza, lo si scopra anche se si capovolge il mondo.
ma non è così che deve andare. razionalità è ai ferri corti con istinto. cervello combatte una guerra impari con budella - entraNas.
si diventa grandi.
sì, prima o poi arriva il momento.
e di momenti in questi ultimi mesi ne ho avuti proprio tanti da dimenticare. almeno quanto quelli da ricordare. ma questi, si sa, passano più veloci e non pesano molto sul cuore.
chissà se si capovolgesse il mondo davvero, chissà cosa saremmo noi.
ma nel frattempo resto solo una donna.sola.
che non ha bisogno del peso della tua solitudine, non vuole le tue cicatrici, le tue rughe, le tue carie.
E' che non ti amo abbastanza.
o semplicemente è che amo molto di più me stessa.
Sono arrivata. Adesso vai via tu.
06 maggio 2012
Hey!!

ma quanto tempo è passato?
scusa sai, per voler sempre cercare di mettere in prospettiva.. ah no?! questa volta non si tratta di tempo? ma come.. si tratta sempre di tempo, e di spazio.
perchè, non capisco. cosa c'è dimmi al di fuori di queste 2 coordinate. ci fanno restare qui, con i piedi per terra, ci permettono di scegliere l'oggi e il domani. sì, come no.. anche il domani è una categoria abbastanza "filosofica" se vogliamo.. ma neanche poi tanto. oggi per esempio è il domani di ieri. cosa ci trovi di così assurdo?
no. non sto parlando di futuro. dài, parliamo di presente.
allora quanto tempo è passato? ah, sì cioè intendo.. parliamo di presente.. con prospettiva passata.
non mi sembri molto convinta.
vabbè, riformulo.
allora, dimmi un pò come ti è andata la vita da allora a oggi? è una domanda che ti piace di più? no, immaginavo. però.. dài, devi ammettere che almeno secondo i tuoi parametri è molto più facile rispondervi.
parametri, categorie, prospettive, coordinate. ho capito non ti piacciono questi termini.
facciamo una cosa. dimmi quel cavolo che ti pare e se proprio puoi fare uno sforzo, cerca di collegare l'oggi con l'allora."
così cominciò la nostra conversazione quel giorno di maggio di tanti anni fa.
13 settembre 2010
arrivederci amore ciao
mare, mare, mare, il viaggio, la frana, la laurea, i capelli corti, e il cortar todo. il nubifragio, il viaggio, le valigie, il trasloco, loco, loco, locus vivendi, motus vivendi, applications su applications, decisioni, che non vengono mai sole, e le compagnie, le compagne, i compagni, fin troppi, i compagni di casa, il vomito lo sfracelo, il recuperare, il rotary, i cv, i bambini e le famiglie di haiti, le telefonate, quelle che allungano la vita e quelle che creano altre vite, parallele, triangoli, rettangoli, rette, strade che non portano a roma, o forse sì, telefonate, e poi lui, il sudafrica, il sudamerica, i sud del mondo, il progetto africa, l'evaluation, gli stagisti, i tirocinanti, le cene, le cenette, i cenoni, il buio e la luce, i drammi di ferragosto, il bambino, i bambini, le donne incinte e gli uomini-coniglio, scappa che ti passa, e il brugge impossibile, le mail per sbaglio e gli sbagli vari, l'orologio, il telefono, il fermaglio per capelli, la rabbia, lo sfogo, le std e le pda, il meglio di sempre, lo stesso di sempre, uguale ad allora, storie che vanno, che vengono, che tornano, che passano, le telefonate, le donne d'altri e gli uomini altri, gli uomini alti, il greco e le vicissitudini, le risate infinite di una notte di fine estate, i parchi, i luoghi comuni, le giacche, i cappotti, un pò di neve e tanto freddo da gelare i capelli, le mani, il cuore, che non batte più, che non rompe più. il cuore che non c'è più. nè lui, nè nessun altro, ma quanto si ride bene insieme, e poi i pensieri, le parole, le opere e le OMISSIONI, e i circoli viziosi, e l'olanda viziosa, il summer programme, lo spagnolo, il greco, il turco, linda e mamasita linda, le telefonate che mi sembra di essere tornata ad allora, allora che si fa?, si aspetta, si aspetta, e ci si stanca di aspettare, di rispettare, di sognare, di parlare di telefonare. perfino di scrivere. forse. o forse no. e la mina, vagante, pendente parlante, la mina strombazzante, enough, e bernard, e il report, e mark, twain, e i viaggi in patagonia, ma no, solo in albania, io tu e le rose, che cose, che case. le sfere di cristallo, i palloni gonfiati, i sogni, i viaggi, mentali, l'innamoramento, ma sì, perchè no... e perchè sì? mah.. sì. ah, sì. e invece no, proprio no. le telefonate, perchè, perchè, perchè? le notti, in bianco, in nero, il vestito africano la principessa, la regina, batum, natum, aghem, e le bugie, todas las mentiras del mundo, y todo un mundo de mentiras, l'internship, la vicina arrogante, presuntuosa, prepotente, invadente, la vicina invasata, e l'invasata che si installa a casa sua, e la stupida che ci crede. apoteosi di stupidità, di credulitudine, e le risate infinite, la cena agnello e mussaka, a casa mia, a casa tua, le lasagne, e quegli occhi bellissimi, e le risate, come fa il cane, e i bambini che nascono, quelli che crescono e quelli che non cresceranno mai. e le rose, rosse, bianche, rose per te, per me. la casa col padrone, il padrone di casa, la casa che sta llì e craving, i messaggi, le risposte, la spiaggia, i baci gli abbracci e cosìvvia, sette figli e un cane, ma solo il cane resta. e l'africano, e martha e jacqui, e i telefoni, e le urla dell'altro mondo, di questo mondo e la visita e i dubbi e le paure, i dottori, il dottor stranamore, gli uomini e le donne africani, non è mal d'africa, nè mal d'amore, è mal di pancia, è rigurgito, un bagno, le sensazioni, ma cosa nascondi? cosa devo celare, imparare a non svelare, velare, vegliare, volere, non dimenticare, soltanto ciao.
e allora ciao.
http://www.youtube.com/watch?v=SkQRpPOfQNE
e allora ciao.
http://www.youtube.com/watch?v=SkQRpPOfQNE
Life choices
Che Fece . . . Il Gran Rifiuto
A day comes to some people when
they must pronounce the great Yes or the great No.
It is instantly clear who has the Yes within,
ready; and by uttering it, he crosses over to
his honor and conviction. The one who
refuses has no remorse. If asked again,
he'd say no again. And yet that No —
the right No — weighs him down to his life's end.
K. Kavafis
A day comes to some people when
they must pronounce the great Yes or the great No.
It is instantly clear who has the Yes within,
ready; and by uttering it, he crosses over to
his honor and conviction. The one who
refuses has no remorse. If asked again,
he'd say no again. And yet that No —
the right No — weighs him down to his life's end.
K. Kavafis
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